Il piroscafo Eridanio

Il primo tentativo di navigazione a vapore sul Po venne effettuato dai nobili lombardi Luigi Porro Lambertenghi (1780-1860), Federico Gonfalonieri (1785-1846) e Alessandro Visconti d’Aragona (?-1851), che nel febbraio del 1817 fecero domanda al governo della Lombardia per ottenere l’esclusiva per vent’anni della navigazione a vapore sul Po e sugli altri fiumi e laghi del Lombardo-Veneto, sul tratto di mare da Venezia a Trieste e lungo le coste dell’Adriatico a nord di Ancona.

Avuto il parere favorevole del governatore della Lombardia, bisognava pensare alla nave. Federico Confalonieri, reduce da un viaggio a Londra, suggerì di ricorrere per la costruzione del motore alle officine di Boulton e da Watt che fornirono una straordinaria macchina a vapore alimentata da carbone inglese. Lo scafo venne invece realizzato a Genova dai cantieri Biga con materiali però difformi da quelli consigliati dagli inglesi. Il battello battezzato Eridano (antico nome del fiume Po), fu varato nell’ottobre del 1819 e, dopo una navigazione lungo tutte le coste italiane, giunse a Venezia nel maggio 1820.


Il mese successivo arrivò da Vienna anche l’atteso documento che autorizzava l’iniziativa e l’avventura poté ufficialmente iniziare. Il viaggio da Venezia a Pavia durò ben 16 giorni a causa della forte corrente contraria del Po che richiese a un certo punto persino l’aggiunta di alcuni buoi a sostegno dell’insufficiente forza del vapore. Il viaggio di ritorno tra l’entusiasmo della folla che si assiepava lungo le rive del fiume per vedere il “mirabile monstrum”, fu molto più agevole grazie alla corrente favorevole e si svolse in soli cinque giorni, con 40 ore di navigazione effettiva.

Dopo questo primo viaggio trionfale, però, cominciarono le difficoltà. L’impresa sarebbe stata remunerativa solo se fosse riuscita ad accaparrarsi un regolare traffico di merci tra Milano e l’Adriatico, ma non fu così. Il fiume non era sempre navigabile per le secche e le nebbie che impedivano di schivare i numerosi mulini natanti. I ducati di Parma e di Modena ritardavano il viaggio con estenuanti ispezioni doganali. La domanda di trasporto delle merci quindi scarseggiava e un viaggio non a pieno carico non compensava le forti spese provocate dai sette uomini dell’equipaggio e dal costo elevato del carbone inglese.

Iniziata nel giugno del 1820, il 23 marzo 1821 l’impresa era già fallita e l’Eridano, ormai in disarmo sulla Riva degli Schiavoni a Venezia, restava solo un simbolo della temerarietà di questi primi imprenditori milanesi. Nel 1826 il suo propulsore, fu trasferito sul Verbano, primo piroscafo in servizio sul Lago Maggiore.

Il generico racconto della prima navigazione, non fornisce una completa immagine della complessità della vicenda, per quanto riguarda i contrasti, le difficoltà, gli errori che ne intralciarono la buona riuscita e l’atteggiamento assunto dal governo austriaco nei confronti dell’iniziativa. A questo proposito anzi alcuni studiosi, prendendo lo spunto da alcune frasi del Gonfalonieri vagamente polemiche verso le autorità, furono indotti a teorizzare un’attitudine ostile del governo verso la nuova impresa, ed a servirsi quindi anche di questo episodio per dimostrare l’ottusità dell’impero asburgico, ma i fatti successivi non dimostrarono questo atteggiamento.

Dobbiamo anche considerare che la navigazione sul Po avveniva su litorali di confine, si navigava tra Piemonte, Lombardo-Veneto, ducato di Parma e Piacenza e Stato Pontificio. Probabilmente la diffidenza delle autorità non era verso questa nuova attività commerciale, ma verso quei nobili, dovuta al fatto che tramavano contro l’Austria.

Contemporaneamente si creò una società italo-svizzera per la navigazione nelle acque piemontesi, le due società si unirono fondando l’Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese per la navigazione sul lago Maggiore. Si realizzò un nuovo battello che usò la macchina già esistente sull’Eridano












Notizie e foto da: Enciclopedia monografica del FVG
Scritto da quitrieste.it

Commenti

Benvenuti su Verbano 26

In occasione del 200 esimo della Navigazione del Lago Maggiore, Verbano 26 si pone l'obbiettivo di creare un database di tutte le informazioni storiche sulla Navigazione. Inoltre Verbano 26 ha lo scopo di creare una rete di connessione transfrontaliera per la progettazione di eventi per il 200 esimo nel 2026

Post più popolari