Rinnovo della flotta

La gestione tenta di allettare il traffico turistico con migliori prestazioni dei natanti, classe unica, tessere di libera circolazione a buon prezzo e crociere festive. All'ingegner Pio Zocchi subentra il 1° giugno 1949, come direttore dell'esercizio, il dottor ingegner Giovanni Barcia, mentre alla fine dello stesso anno all'ingegner Giulio Cesare Fuortes succede l'ingegner Ettore Parducci come commissario governativo.

Dopo un periodo dedicato particolarmente allo studio delle varie questioni e dei molteplici problemi di ordine tecnico-economico e tecnico-organizzativo per superare una situazione assai critica, nel 1950 la Gestione Governativa si avvale delle previdenze della legge 410 a favore delle im- prese esercenti servizi pubblici di trasporto per la ricostruzione degli impianti e del materiale danneggiato in seguito a eventi bellici e, successivamente, delle assegnazioni di fondi a carattere straordinario, per una vasta opera di ricostruzione, di ammodernamento e di potenziamento della flotta.

Si inizia così il biennio 1950-1951 con la trasformazione del sistema di alimentazione dei forni da car- bone a nafta sui piroscafi "Italia", "Lombardia" monte". I risultati sono: riduzione delle spese per il combustibile di circa il 30%; riduzione del personale di macchina da 3 a 2; contrazione delle spese di imbarco anche per il numero minore di ore occorrenti per la messa in pressione.

Il 10 aprile 1950 i piroscafi "Piemonte" e "Italia" rientrati in servizio ammodernati, rammentano agli abitanti del Lago Maggiore e ai turisti, che la ricostruzione sta per terminare e che la vita riprende a pieno ritmo. Ormai la guerra è lontana. I natanti sul Lago Maggiore sono ammodernati.

Vengono trasformate le quattro motonavi di piccola portata della serie "Fiori," ("Magnolia", "Fior d'Aran- cio", "Camelia", "Azalea") con il rifacimento completo delle sovrastrutture, l'abolizione della sala entro la mezza tuga poppiera, del cofano macchine e sistemazione di una nuova sala entro le sovrastrutture del tipo cassero- veranda.

Vengono cambiati alle motonavi "Magnolia" e "Fior d'Arancio" i vecchi motori semidiesel a testa calda con motori G.M. 6/71 a 6 cilindri da 130 cav. a 1500 giri/1' muniti di invertitori a comando idraulico.

Sulle motonavi "Azalea e "Camelia gli invertitori a comando idraulico sostituiscono quelli a comando meccanico a mano. Sono centralizzati nella cabina pilota i comandi dell'invertitore e del variagiri. Per effetto degli interventi aumenta da 180 a 280 passeggeri la capienza di queste navi.

Il piroscafo Torino di cui e rimasto solo lo scafo, viene trasformato in motonave nei cantieri di Arona, ripitturato completamente di bianco viene soprannominato Il Cigno Bianco, diventando il simbolo della ricostruzione. Il 12 settembre 1950 effettua le prove di collaudo, sul finire dell'estate viene inaugurato alla presenza del ministro dei trasporti D'Aragona.

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