Le "Allungate" e la serie Fiori
L'ingegner Sutter, dopo aver deciso di conservare in organico i sette battelli ancora in buono stato, fa costruire a Monfalcone nove battelli che munisce di motori, Diesel passando, così, dal sistema ormai antiquato del carbone e del vapore, a quello a nafta.
I nuovi natanti sono cinque motonavi tipo Dovia e 4 tipo «Fiori».
Le motonavi tipo «Dovia» prendono il nome secondo una logica. La Dovia in onore del paese natale del Duce del, Fascismo e Capo del Governo Benito Mussolini; la Racconigi in ossequio al re d'Italia Vittorio Emanuele III; l'«Airolo» a ricordo del paese natale del presidente della «Società Subalpina di Imprese Ferro- viarie» ingegner Giacomo Sutter; la Legnano per rammentare che i motori provengono dalla ditta «Franco Tosi» di Legnano; la Monfalcone in onore della sede del «Cantiere Navale Triestino».
Le prime quattro sono collaudate dall'ingegner Ettore Parducci e dall'ingegner Gaetano D'Alò il 29 agosto 1923; la quinta il 24 settembre 1923. Immediatamente vengono poste in servizio ma il loro funzionamento e la loro portata non sono soddisfacenti né sufficienti. Sempre presso il «Cantiere Navale» di Monfalcone sono in costruzione altre quattro motonavi la serie fiori, come da contratto sottoscritto con l'ingegner Sutter il 25 maggio 1923. Il 19 novembre 1923 sono collaudate ed entrano in servizio.
Appare, però, subito manifesta l' insufficienza della flotta e si corre ai ripari cercando di utilizzare nel migliore dei modi i tre vecchi battelli già pronti per la demolizione. Del "Ticino" si vuole mantenere lo scafo per il nuovo "Alpino" al quale, in luogo della vecchia macchina completamente inservibile, viene applicato un motore Diesel fabbricato dalla ditta Tosi di Legnano. Gli altri due battelli, l' "Elvezia" e il "Sempione", vengono accomodati alla meglio in attesa di sostituire il sistema di trazione con il cambio delle macchine.
Nel 1925 la "Subalpina" aumenta il capitale a 16 milioni di lire. Con i sette battelli vecchi, con i nuovi costruiti nel cantiere di Monfalcone, con i tre trasformati nel cantiere di Arona, si rimettono insieme le unità considerate indispensabili. Il 2 gennaio 1925 entra in servizio la motonave "Mimosa" ad elica a tre pale, con scafo di legno, costruita nel cantiere Rolandwerft, Verteus & C. di Brema. Lunga 15 metri e larga 2,30 metri, può portare 50 passeggeri e raggiungere la velocità di 15 km/ora.
II 2 gennaio 1925 iniziano anche i lavori di trasformazione del vecchio piroscafo Ticino ex Taxis del 1853 compiuti in poco tempo; il suo nuovo nome è «Alpino» e il 10 maggio 1925 è già in servizio. Le cinque motonavi tipo Dovia entrano in cantiere ad Arona e vengono allungate. Nel 1926 riprendono il lago e il risultato della trasformazione è più che soddisfacente, tanto da venire soprannominate le allungate.
Il nuovo collaudo avviene con ammirevole sollecitudine: Monfalcone il 19 dicembre 1925; Legnano 1'8 aprile 1926; Dovia il 15 luglio 1926, «Airolo» il 28 luglio 1926; Racconigi il 16 luglio 1927.
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