L'ammiraglia e i tre grandi aliscafi

 Nel marzo 1981 la rivista "Via!" scrive:

Ai primi di febbraio si sono svolte sulle acque del lago Maggiore le definitive prove di collaudo della "Freccia dei Giardini", il nuovo grande aliscafo commissionato dal Ministero dei Trasporti per potenziare i servizi di navigazione su quell'importante bacino. Costruito dal "Cantiere Navaltecnica" di Messina, il natante, che entrerà in servizio a primavera, presenta caratteristiche analoghe a quelle della "Freccia delle Valli" inaugurato l'anno scorso sul lago di Como: 28,70 metri di lunghezza, 5,85 di larghezza, dislocamento a pieno carico di 65 tonnellate.

L'apparato di propulsione consta di due motori Diesel, della potenza di 1280 cavalli ciascuno, che consen- tono all'unità di trasportare 200 persone, tutte con posto a sedere, a una velocità di crociera di oltre 60 km/ora. L'autonomia, a pieno carico, è di 500 chilometri. Articolato in due ponti sovrapposti, il grande ali- scafo è dotato di tre saloni ampi e confortevoli con vetrate laterali che assicurano ai viaggiatori un'eccellente vista panoramica. L'attrezzatura a pro degli utenti è completata da un bar, da mezzi di salvataggio individuali e collettivi atti a garantire la massima sicurezza in qualsiasi emergenza.

Rispetto ai più piccoli aliscafi da 80 posti la "Freccia dei Giardini" risulta inoltre assai più silenziosa, di abbrivio dolce e progressivo, notevolmente più stabile an- che in piena velocità, esente da fastidiose vibrazioni sia in virata sia nel tagliare l'onda. Ne conseguono condizioni generali di confortevolezza davvero ottimali.

Giunto a Venezia dopo aver circumnavigato la Calabria, la Puglia, e aver attraversato da un capo all'altro l'intero Adriatico, il nuovissimo aliscafo è stato parzialmente smontato e trasportato via terra fino ai cantieri di Arona dove è stato rimontato e rimesso in acqua. Sottoposto a severe prove di collaudo preventive tanto da parte della ditta costruttrice quanto da parte dei Servizi di Navigazione, è stato finalmente dichiarato agi- bile dopo una serie di collaudi ufficiali effettuati sotto l'occhio attento dei tecnici del Registro Navale Italiano. Particolarmente seguite le prove di velocità ai vari regimi; in special modo quella di crociera, controllata su una base misurata percorsa nei due sensi, il cui valore medio è risultato di 62,497 km/ora.

Costato, tutto compreso, circa tre miliardi e mezzo, questo nuovo mezzo veloce di grandi proporzioni contribuirà in modo decisivo non solo a sveltire il traffico ma a risolvere un problema di trasporto lacuale tipico del lago Maggiore: quello cioè di assicurare, un rapido ritorno ai molti turisti che dall'Italia verso la Svizzera o viceversa scelgono, per l'andata, i più lenti e pittoreschi battelli ordinari.

Nel novembre 1983 viene varata la motonave "Verbania" con il nome di Lombardia di grande portata che presenta la caratteristica di trasportare più di 800 passeggeri oltre a circa 40 auto sul primo ponte.

Scrive "L'Eco del Verbano":

<< E' stata varata la nuova "ammiraglia" della Navigazione del Lago Maggiore, la motonave "Verbania". La nuova motonave ha una stazza di circa 1160 tonnellate lorde ed entrerà in allestimento presso i cantieri della Navigazione di Arona. Si potenzia quindi la flotta del Verbano che passerà così a 34 unità fra battelli, traghetti e aliscafi.

Il nuovo maxi traghetto che andrà ad aggiungersi al già collaudatissimo "Sempione", sarà del tutto di- verso rispetto a quest'ultima motonave a due ponti da carico. Infatti il "Verbania avrà un ponte superiore attrezzato per i passeggeri mentre il ponte inferiore potrà caricare oltre a due file di autovetture, al centro, an- che i pullman. Sul "Sempione" la cosa non era possi- bile. Il "Verbania" potrà essere utilizzato per convegni o riunioni di associazioni e gruppi.

Gemella della motonave "Brennero", già in servizio sul Lago di Garda, la nuova motonave ha la possibilità di attraccare non solo ai pontili di Intra e di Laveno, già attrezzati per il carico e lo scarico dei veicoli, ma attraverso le normali passerelle potrà caricare e scaricare passeggeri in qualunque località del Verbano.

Nei primi mesi del 1984 entrerà in funzione un altro aliscafo che andrà ad aggiungersi ai cinque già in servizio. Con l'ammodernamento delle stazioni a terra di Laveno e il raddoppio dei pontili all'Isola Bella, ci si prepara per la nuova stagione turistica che dovrebbe incrementare il flusso anche degli stranieri >>.

Scrive "La Notte" del 26 giugno 1984:

<< Mancano ormai pochi giorni all'inaugurazione ufficiale del nuovo aliscafo, "Enrico Fermi", della Navigazione Lago Maggiore, della capienza di 200 posti, che entrerà in funzione collegando velocemente la sponda piemontese alla lombarda e l'Italia alla Svizzera attraverso il Lago Maggiore.

"Si tratta di un natante molto veloce ha detto il direttore della Navigazione Lago Maggiore, ing. De Pa- scale che arricchirà la flotta degli aliscafi che consta di quattro mezzi di dimensioni più piccole e di uno di uguale portata a quello che entrerà presto in servizio".

Il 13 febbraio 1990 un nuovo grande aliscafo giunge al cantiere della Navigazione Laghi, ad Arona, e il giorno seguente sono completate le operazioni di messa in acqua. Il nuovo mezzo di trasporto, che si chiamerà "Lord Byron" e che è stato costruito presso la Navitecnica di Messina, si af- fiancherà, nel periodo estivo, agli altri cinque aliscafi già in servizio. Il 1° luglio 1990 entra in esercizio.

Una migliore notizia appare sull'Eco di Locarno": <<Sul Verbano arriva l'alternativa agli aliscafi. Si tratta dei catamarani. Il nuovo battello prodotto da un cantiere italiano sarà utilizzato dalla "Navigazione laghi del Nord Italia”, la società che gestisce il trasporto pubblico sul Verba- no. Si tratta di un nuovo battello con due scafi paralleli per il trasporto passeggeri (ne può accogliere un centinaio). Più stabile degli attuali mezzi e dei veloci aliscafi. Ottimi per le grandi distanze, ma un po' ingombranti durante le manovre. I catamarani sembrano invece più maneggevoli. Per ora un prototipo sarà utilizzato solo a livello sperimentale e inserito ai margini dell'orario normale. Poi si vedrà».



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