Il Traviata
Il 23 novembre 1943 il sindaco Giovan Battista Rusca orienta i colleghi di Municipio sull'esito della riunione intercomunale. Ribadito il ruolo insostituibile che le F.R.T. devono avere nell'organizzazione della navi- gazione aggiunge:
L'opinione generale, manifestatasi nell'adunata, è nel senso che l'opportunità, la necessità anzi, della navigazione sul bacino svizzero è fuori discussione poiché la via lacuale rappresenta la sola possibilità di rapporti diretti fra le di- verse località rivierasche. Il problema si compendia quindi nell'attuazione dei mezzi adatti, onde il servizio di naviga- zione corrisponda, meglio che nel passato, agli interessi del pubblico e nel contempo eviti tutte le spese d'esercizio non strettamente indispensabili
Sperare che una società alla quale non è rimasta in porto nemmeno una bagnarola arrugginita possa dotarsi "dei mezzi adatti, onde il servizio di navigazione corrisponda, meglio che nel passato agli interessi del pubbli- co" (a quando, cioè, disponeva dei piroscafi e delle motonavi italiane), è veramente pretendere la luna.
Le F.R.T. fanno quanto é nelle loro possibilità. E non é molto.
Abbiamo fatto tutto il possibile per rimuovere gli ostacoli che si frapponevano ad una ripresa del servizio fatto dalla Società Subalpina, ma purtroppo senza risultato positivo, cosicché dovemmo rimediare con un ripiego a mezzo del battellino Traviata [costruito nel 1929 nel cantiere francese Point- Meilon], che ha purtroppo la portata di sole 60 persone
Proprio un battellino, il "Traviata". Non solo per la ridotta portata, ma la sua fragilità. Tanto che nel comunicato consegnato a radio e anche per giornali per annunciarne l'entrata in servizio, le F.R.T. si premuniscono: “(...) dobbiamo riservarci di sospendere qualche corsa o approdo in caso di forte tempesta o di nebbia". Il servizio di navigazione sarà riattivato con la prima corsa il lunedì 6 dicembre 1943. "Nei giorni di mercato - dicono le F.R.T. - cercheremo di supplire all'eventuale mancanza di posti con una corsa bis fra Locarno e Magadino'
Una corsa bis che ci fa capire quant'era importante in quegli anni la via d'acqua: il battello non solo quale occasione di svago e di turismo ma soprattutto mezzo insostituibile di comunicazione tra i villaggi rivieraschi. E ci dice anche quanto era importante il mercato cittadino che riempiva di banchi la Piazza Grande di Locarno. Un interesse, quello del mercato, che negli anni del dopo guerra si sposterà verso Luino, borgata nella quale la navigazione trasporterà ogni mercoledì frotte di clienti locarnesi e forestieri.
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