Dall' Alpino al Sempione

L'11 agosto 1966 il dottor ragionier Giovanni Comazzi è nominato direttore della Navigazione sul Lago Maggiore. Il nuovo Gestore Governativo dottor Giovanni Sighi- celli, succeduto all'ingegner Pizzorno, il 21 febbraio 1968 inaugura un secondo aliscafo da 80 posti: il "Freccia del Ticino".

L'orario generale della Navigazione, con i due ali- scafi in funzione, è largamente migliorato e il viaggio Arona-Locarno diventa consuetudine per i turisti che possono, con ogni comodità, in un giorno recarsi in Svizzera e permanervi per molte ore. Altri preferiscono rag- giungere Domodossola con la ferrovia, compiere con la linea delle "Centovalli" il percorso fino a Locarno e rientrare ad Arona con l'aliscafo.

Il 1° agosto 1969 il dottor ingegner Pietro Santini è nominato gestore della Navigazione sui laghi Maggiore, Como e Garda: è un valente ingegnere e un valoroso ufficiale, medaglia d'argento al valor militare.

Tutto un nuovo, intelligente e sostanziale programma viene impostato e in breve tempo realizzato.

Il comandante Natale Piatti, già vicedirettore della Navigazione sul Lago di Como, assume dal 1° settembre 1970 la direzione della Navigazione sul Lago Maggiore e vi si dedica con passione ed entusiasmo.

Scrive "La Provincia" del 27 ottobre 1972:

Domenica 29 ottobre, alle 11, presso lo scalo di Intra, avrà luogo l'inaugurazione della Motonave "Al- pino", prima delle sei nuove unità gemelle in allestimento per il Lago Maggiore. Alla cerimonia presenzierà l'on. Ministro dei Trasporti prof. Aldo Bozzi. Il programma è: ore 11 inizio cerimonia, benedi- zione, consegna bandiera e targa commemorativa da parte dell' "Associazione Nazionale Alpini" (A.N.A.), sezione di Intra.

La motonave "Alpino", seconda di questo nome, è la prima di sei unità gemelle in costruzione presso i Cantieri Rodriquez di Messina, destinate ad arricchire la flotta del Lago Maggiore e a sostituire alcune unità ormai destinate alla demolizione per vetustà.

Il nome "Alpino" si ricollega alle tradizioni Risorgimentali della navigazione del Lago Maggiore. Tale nome ripete quello di una motonave disarmata nel 1951, che era stata varata esattamente un secolo prima (1851), quale Cannoniera a ruote dell'I.R. Governo Austriaco, col nome di "Taxis". Acquisita poi dal Governo Sardo e ribattezzata "Ticino", fu dotata nel 1925 della propulsione a elica e assunse il nome di "Alpino" in ricordo dei valorosi Alpini del Battaglione "Intra".

La flotta del Lago Maggiore, già forte di 30 unità (1 piroscafo a ruote, 18 motonavi, 5 motoscafi, 2 aliscafi, 4 navi-traghetto per autoveicoli), viene ulteriormente potenziata con le sei nuove unità che hanno le seguenti caratteristiche: dislocamento a pieno carico, tonn 110; dislocamento a vuoto, tonn 90; lunghezza fuori tutto, ml. 32,13; larghezza fuori tutto, ml. 5,21; portata, 280 passeggeri; potenza HP 350 con 2 motori AIFO Diesel 821 M; velocità, 24 chilometri/ora; due eliche; radar.

Queste belle e agili unità divengono il nerbo dei servizi di navigazione a breve e medio raggio e, in particolare, sono destinate ai collegamenti con le Isole Borromee.

A seguito di grave malattia del Comandante Piatti, già valoroso ufficiale della Marina Militare ed ottimo di- rettore della navigazione, viene incaricato "ad interim per il periodo dal 19 marzo 1973 al 30 settembre 1974, l'ingegner Ferdinando Balzani che mantiene anche la direzione centrale tecnica presso la sede di Milano. Entrano in linea, nel 1973, le motonavi gemelle "Cerbiatto", "Camoscio" e "Stambecco"; nel 1974 le motonavi "Capriolo" e "Daino".

E' un grande risultato per il Gestore della Naviga- zione, dottor ingegner Pietro Santini, al quale vanno il plauso del Ministro dei Trasporti e del direttore generale della Motorizzazione Civile e Trasporti in Concessione dottor Augusto Sirignano.


Nello stesso 1974 il terzo aliscafo, "Freccia delle Camelie", da 80 posti, amplia la potenzialità della flotta del lago Maggiore.

Con opportuno tempismo e per far fronte alla situazione si iniziano intanto i lavori, ormai indispensabili, di ristrutturazione del Cantiere di Arona per poter provvedere alla manutenzione della accresciuta flotta e alla costruzione di nuove navi. Il nuovo cantiere consente lavorazioni più rapide ed efficienti in ambiente sicuro, attrezzato e moderno.

Il 23 ottobre 1975 è varata, nel nuovo cantiere di Arona, la motonave "Sempione" destinata al servizio di traghetto autoveicoli tra Intra e Laveno. Il maxi-traghetto, progettato dall'ingegner Ferdinando Balzani, si ispira a quelli già in servizio, con ottimo risultato, sul lago di Costanza, ma con novità originali. Il carico degli autoveicoli avviene su due ponti, con una capacità complessiva di 90 auto, circa tre volte tanto le possibilità di carico delle motonavi-traghetto già in servizio. Si ottiene così la possibilità di un rapido smaltimento del traffico che congestiona i piazzali e si accorciano sensibilmente i tempi di attesa per l'imbarco.

Il traffico, che negli anni precedenti aveva raggiunto una media di 300.000 autoveicoli l'anno, aumenta rapidamente. Il varo avviene alla presenza del ministro dei Tra- sporti onorevole Mario Martinelli, del Direttore Generale della M.C.T.C. dottor Sirignano, del gestore della navigazione ingegner Santini e di molte autorità locali. Scrive, nello stesso giorno, Giancarlo Grassi:

Cesoie d'argento per la madrina Carla Martinelli. Un grido nel microfono: "In nome di Dio, taglio!", e la bottiglia stretta al nastro tricolore Asti spumante, in onore della Regione Piemonte si infrange con uno scoppio allegro contro la chiglia bruna del "Sempione". Le 350 tonnellate del maxi-traghetto scorrono dolcemente in acqua, adagiate sopra un mastodontico carro di alaggio trattenuto nella corsa al lago da cime di acciaio. Un varo tradizionale quanto a rituale, ma moderno per le tecniche. Niente paratie, vasi fissi, corsie, niente grida convulse come "molla i mustacchi" o "butta il grasso". E, soprattutto, nessun timore o scongiuro. L'operazione va via liscia e sicura, tra i battimani e l'attesa del brindisi augurale.

Per la storia, la discesa in acqua del "Sempione" è iniziata alle 11,24, con l'urlo assordante della sirena, e si è conclusa alle 11 e 51 minuti.

Questo "Sempione", lungo 54 metri, largo 10,80, alto 2,90 (per ora), settantottesima nave della flotta dei laghi, quinto tra i traghetti del Verbano, merita subito la sua parte di discorso. Non tanto perché è l'ammiraglia quanto per la sua progettazione originale curata dall'ingegner Ferdinando Balzani, e il tipo di propulsione adottata. Il maxi-traghetto non ha né eliche né timone. Lo muovono le "spinte compensate ": così vengono de- finite dai tecnici due specie di giganteschi frullini a pale sotto la chiglia che consentono una marcia di 22 chilometri orari e le più comode manovre di attracco ai pontili. Il traghetto, addirittura, può accostare spostandosi lateralmente. Facile dedurne come vengono ri- dotti i tempi di manovra. Quelli di imbarco delle 90 vetture che può trasportare sono semplificati dai due ponti. Un terzo ponte potrà ospitare circa 600 passeggeri.

La motonave "Sempione" completamente allestita, viene inaugurata il 30 aprile 1977 alla presenza del Sottosegretario ai Trasporti onorevole Giovanni Fontana, del Direttore Generale della M.C.T.C. ingegner Gaetano Danese, del Gestore Governativo ingegner Pietro Santini, dei Prefetti di Varese e Novara e di molte altre autorità.

Una primizia subito: il "Sempione", si pensa entro l'anno, potrà essere dirottato a Stresa o in altri porti della sponda piemontese, quando saranno possibili gli ormeggi, per lenire i disagi del traffico stradale sempre intensissimo più avanti di Verbania. Lo afferma l'ingegner Ferdinando Balzani, progettista del traghetto.

Il "Sempione" ha una particolarità: dopo la costruzione della carena dei cantieri di Arona, le sovrastrutture sono state ideate e la lavorazione gestita direttamente dagli stessi tecnici della direzione della motorizzazione e della gestione governativa navigazione laghi. Questo, oltre al prestigio, ha comportato un risparmio di circa un miliardo rispetto a quanto richiesto dai cantieri per la costruzione "chiavi in mano"

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