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Il 15 febbraio 1826 venne varato a Locarno il battello Verbano, costruito con i capitali di due società per la navigazione sul lago, una formata da soci piemontesi e svizzeri, l’altra da lombardi.
Francesco Medoni, notaio di Arona, nel suo Un viaggio sul Lago Maggiore ovvero la descrizione delle sponde del Verbano per comodità dei viaggiatori sul battello a vapore, pubblicato in seconda edizione a Lugano nel 1835, racconta:
Dansi al battello 92 piedi inglesi di lunghezza e sedici di latitudine, misurata da un fianco all’altro, esclusi i due sporti delle ruote esteriori: l’altezza delle sponde è di circa sette piedi. Egli è capace a contenere più di 400 persone con molta quantità di mercanzia; e allorché questa è abbondante al segno da non potervisi capire vi si supplisce con un’adatta nave di rimorchio. Trovasi munto il battello di una mcchina inglese a vapore uscita dalla rinomata officina Soho presso Birmingham, diretta dall’illustre Watt, della forza da 14 a 16 cavalli.
Scorre nell’estiva stagione due volte l’estensione del lago di circa 100 miglia, impiegando sei ore per corsa, compreso il perditempo dell’imbarco e sbarco de’ forestieri, e mercanzie ai frequentissimi punti determinati.
Nulla si trascurò onde fornirlo di tutto l’occorrente; cosicché il viaggiatore troverà di che cibarsi a convenienti prezzi fissi dal trattore, e caffettiere appositamente stabilitovi; avrà anche con che ingannare il tempo nella lettura di varj giornali, o con qualche partita di giuoco, essendovi apprestati i necessarj mezzi.
Il battello faceva servizio giornaliero sia in estate che in inverno tra Magadino e Sesto Calende.

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