1843 Piroscafo Verbano II
Ditta di costruzione: Escher Wyss Zurigo
Anno di entrata in servizio: 1842
Macchiana a Vapore: 32 Cavalli
Impresa di Navigazione: Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese
Uscita dal Servizio:
Con il San Carlo la navigazione è resa, così, più spedita, ma non è possibile assecondare le crescenti richieste del pubblico con un solo natante. L'Impresa inoltra domanda e ottie- ne un secondo privilegio di navigazione per la durata di dodici anni, a partire dal 1° maggio 1843. Fa costruire a Zurigo dalle stesse officine Escher Wyss un battello a vapore, in ferro, della forza identica del « San Carlo », ma di forma più svelta e di maggior velocità, con macchina a bassa pressione e a cilindri oscillanti, cui impone, in me- moria del primo e non dimenticato battello a vapore, il nome di «Verbano »
Il comandante della divisione di Novara, in previsione delle difficoltà che si presenteranno allorchè sul lago correranno ben due piroscafi, provvede a disciplinare il servizio dei barcaioli. Preso atto, infatti, delle richieste e dei suggerimenti che da Arona il signor Redaelli gli indirizza, dopo aver consultato tutti i sindaci delle città della sponda occidentale, impartisce ordini severissimi affinchè il servizio sia svolto in modo esemplare. Espulsi dall'esercizio alcuni elementi ritenuti inurbani e inca- paci, in data 29 novembre 1843 comunica le misure adottate.
Controllato, così, il personale del servizio barche, in una atmosfera di trepidante attesa, il nuovo « Verbano pronto a Arona per il « lanciamento in acqua ».
Così la cronaca dell'indimenticabile 19 maggio 1844. « ... furono invitati e intervennero il Regio Comando, il Capitolo e il Clero in corpo e i principali cittadini. Il lieto suono della banda e le salve dell'artiglieria accre- scevano decoro alla festa. Il lido gremito di immensi spettatori e le molte barche che si serravano intorno al "Verbano" facevano uno dei più belli spettacoli che si siano veduti mai ». Il sacerdote Giuseppe Botero, letterato illustre, pronuncia il discorso ufficiale. Le sue parole, ispirate al più puro sentimento di pace e di fratellanza, mandano in visibilio la folla che acclama l'oratore insistentemente mentre un leggiadro volo di gabbiani fa corona al nuovo natante.
<< Dopo la cerimonia, commenta un cronista pammo lieti, e continuando gli spari e il suono della banda che avevamo a bordo, ci drizzammo verso Belgirate, maravigliati della perfetta costruzione del battello e della velocità con cui cammina sulle acque senza oscillazioni di sorta. Un negro temporale che rumoreggiava lontano ne minacciava e ci fece dar volta. Così ebbe fine lietamente quella giornata mercè le cure dell'egregio signor Giaco- o Redaelli, direttore dei piroscafi sopra il Lago Maggiore ».
E il nuovo natante assicura una corsa giornaliera, la domenica, da Magadino a Sesto Calende, con maggiori punti di approdo.
Il signor Giacomo Redaelli suggerisce migliorie, consiglia sistemi, dirama ordini; nulla trascura, dalle sfumature delle norme di tratto del personale di bordo alle difficili operazioni di dogana. Le barche di ser- vizio, come egli scrive il 31 agosto 1844, saranno contraddistinte da numeri impressi su una placca di ottone «< che sarà infissa sulla prua di detta barca e ripetuta in vernice sulla poppa ». Inoltre le punte delle delle bar- prue che, private dell'usuale ferro curvo di moda sul lago, devono essere squadrate e spianate onde evitare lesioni ai battelli durante le operazioni di sbarco e imbarco.
Infine si adopera con ottimi risultati a migliorare gli scali per rendere più spedita l'operazione di trasbordo effettuata con le barche di servizio.
Anno di entrata in servizio: 1842
Macchiana a Vapore: 32 Cavalli
Impresa di Navigazione: Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese
Uscita dal Servizio:
Con il San Carlo la navigazione è resa, così, più spedita, ma non è possibile assecondare le crescenti richieste del pubblico con un solo natante. L'Impresa inoltra domanda e ottie- ne un secondo privilegio di navigazione per la durata di dodici anni, a partire dal 1° maggio 1843. Fa costruire a Zurigo dalle stesse officine Escher Wyss un battello a vapore, in ferro, della forza identica del « San Carlo », ma di forma più svelta e di maggior velocità, con macchina a bassa pressione e a cilindri oscillanti, cui impone, in me- moria del primo e non dimenticato battello a vapore, il nome di «Verbano »
Il comandante della divisione di Novara, in previsione delle difficoltà che si presenteranno allorchè sul lago correranno ben due piroscafi, provvede a disciplinare il servizio dei barcaioli. Preso atto, infatti, delle richieste e dei suggerimenti che da Arona il signor Redaelli gli indirizza, dopo aver consultato tutti i sindaci delle città della sponda occidentale, impartisce ordini severissimi affinchè il servizio sia svolto in modo esemplare. Espulsi dall'esercizio alcuni elementi ritenuti inurbani e inca- paci, in data 29 novembre 1843 comunica le misure adottate.
Controllato, così, il personale del servizio barche, in una atmosfera di trepidante attesa, il nuovo « Verbano pronto a Arona per il « lanciamento in acqua ».
Così la cronaca dell'indimenticabile 19 maggio 1844. « ... furono invitati e intervennero il Regio Comando, il Capitolo e il Clero in corpo e i principali cittadini. Il lieto suono della banda e le salve dell'artiglieria accre- scevano decoro alla festa. Il lido gremito di immensi spettatori e le molte barche che si serravano intorno al "Verbano" facevano uno dei più belli spettacoli che si siano veduti mai ». Il sacerdote Giuseppe Botero, letterato illustre, pronuncia il discorso ufficiale. Le sue parole, ispirate al più puro sentimento di pace e di fratellanza, mandano in visibilio la folla che acclama l'oratore insistentemente mentre un leggiadro volo di gabbiani fa corona al nuovo natante.
<< Dopo la cerimonia, commenta un cronista pammo lieti, e continuando gli spari e il suono della banda che avevamo a bordo, ci drizzammo verso Belgirate, maravigliati della perfetta costruzione del battello e della velocità con cui cammina sulle acque senza oscillazioni di sorta. Un negro temporale che rumoreggiava lontano ne minacciava e ci fece dar volta. Così ebbe fine lietamente quella giornata mercè le cure dell'egregio signor Giaco- o Redaelli, direttore dei piroscafi sopra il Lago Maggiore ».
E il nuovo natante assicura una corsa giornaliera, la domenica, da Magadino a Sesto Calende, con maggiori punti di approdo.
Il signor Giacomo Redaelli suggerisce migliorie, consiglia sistemi, dirama ordini; nulla trascura, dalle sfumature delle norme di tratto del personale di bordo alle difficili operazioni di dogana. Le barche di ser- vizio, come egli scrive il 31 agosto 1844, saranno contraddistinte da numeri impressi su una placca di ottone «< che sarà infissa sulla prua di detta barca e ripetuta in vernice sulla poppa ». Inoltre le punte delle delle bar- prue che, private dell'usuale ferro curvo di moda sul lago, devono essere squadrate e spianate onde evitare lesioni ai battelli durante le operazioni di sbarco e imbarco.
Infine si adopera con ottimi risultati a migliorare gli scali per rendere più spedita l'operazione di trasbordo effettuata con le barche di servizio.
Nel 1862 viene trasferito sul lago di Garda rinominandolo Benaco
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