1842 Piroscafo San Carlo
Ditta di costruzione: Escher Wyss Zurigo
Anno di entrata in servizio: 1842
Macchiana a Vapore: 32 Cavalli
Impresa di Navigazione: Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese
Uscita dal Servizio: 1870
La sempre più numerosa clientela in transito sulle acque del Lago Maggiore costringe la « Società Lombardo- Sardo-Ticinese >> a prendere una decisiva risoluzione. Dopo uno scambio di vedute tra gli azionisti stabilisce, in- fatti, in coincidenza con la scadenza del privilegio di navigazione, di rimpiazzare il vecchio « Verbano >> con altro piroscafo più veloce e più funzionale.
Il « Verbano » sa ormai di antico. Gli idilii intrecciati a bordo, in un'atmosfera di tenui raggi solari fil- tranti dalle vetrate colorate, non sono che il riandare a un'epoca che ha fatto il suo tempo. Le pareti, la vela, la macchina e la stessa scultura lignea simboleggiante il lago sono ormai stanche di navigare. Il timone, ormai logoro e provato, a stento si lascia governare dalla ruota di co- mando. Onore al «< Verbano » che ha trasportato regnanti e poeti, generali e prelati, plenipotenziari e filosofi; che è stato modellato dalle mani dei più stimati artigiani; che ha inaugurato sulle acque dell'Alta Italia il servizio di tra- sporti pubblici quando navigare con macchina a vapore poteva ritenersi sogno diabolico e follia onirica: ora deve morire.
Così, nel 1841, l'impresa « Lombardo-Sardo-Ticinese>> commissiona alle officine Escher Wyss di Zurigo un nuovo battello a ruote e in ferro, con macchina a bassa pressione della forza di 32 cavalli. In brevissimo tempo il nuovo natante è allestito e pronto per la navigazione.
Ma se i Governi sardo e elvetico favoriscono immediatamente il nuovo servizio, quello austriaco, consuetu- dinariamente burocratico, solleva le prime difficoltà.
Nel febbraio del 1842, infatti, invia una commissione di tecnici composta dall'ingegner Giuseppe Ros- setti, dall'ingegnere capo della provincia di Milano, dal professore di fisica del liceo di Milano, dal macchinista Antonio Longoni e da un «< abile condottiero di barche >> per le prove di collaudo. Il piroscafo è abilitato al ser- vizio salvo l'ordinanza di modificare, entro due mesi, << la forma di una delle valvole di sicurezza ».
L'Impresa, scaltrita dall'esperienza fatta col «Verba- no», temendo nuovi cavilli, fa eseguire la modifica in breve tempo e dà il via al servizio del «San Carlo» il 19 agosto 1842.
Il piroscafo «Verbano» viene distrutto da un incendio e il commento che circola fra i "benpensanti" è: «il fuoco ha distrutto il fuoco».Alle prime ore del 30 settembre 1870 diretto a Locarno il piroscafo San Carlo affonda nelLa zona di Arona a causa del lago molto agitato. Affonda su basso fondale viene riportato a galla e portato nei cantieri per la demolizione.
Anno di entrata in servizio: 1842
Macchiana a Vapore: 32 Cavalli
Impresa di Navigazione: Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese
Uscita dal Servizio: 1870
La sempre più numerosa clientela in transito sulle acque del Lago Maggiore costringe la « Società Lombardo- Sardo-Ticinese >> a prendere una decisiva risoluzione. Dopo uno scambio di vedute tra gli azionisti stabilisce, in- fatti, in coincidenza con la scadenza del privilegio di navigazione, di rimpiazzare il vecchio « Verbano >> con altro piroscafo più veloce e più funzionale.
Il « Verbano » sa ormai di antico. Gli idilii intrecciati a bordo, in un'atmosfera di tenui raggi solari fil- tranti dalle vetrate colorate, non sono che il riandare a un'epoca che ha fatto il suo tempo. Le pareti, la vela, la macchina e la stessa scultura lignea simboleggiante il lago sono ormai stanche di navigare. Il timone, ormai logoro e provato, a stento si lascia governare dalla ruota di co- mando. Onore al «< Verbano » che ha trasportato regnanti e poeti, generali e prelati, plenipotenziari e filosofi; che è stato modellato dalle mani dei più stimati artigiani; che ha inaugurato sulle acque dell'Alta Italia il servizio di tra- sporti pubblici quando navigare con macchina a vapore poteva ritenersi sogno diabolico e follia onirica: ora deve morire.
Così, nel 1841, l'impresa « Lombardo-Sardo-Ticinese>> commissiona alle officine Escher Wyss di Zurigo un nuovo battello a ruote e in ferro, con macchina a bassa pressione della forza di 32 cavalli. In brevissimo tempo il nuovo natante è allestito e pronto per la navigazione.
Ma se i Governi sardo e elvetico favoriscono immediatamente il nuovo servizio, quello austriaco, consuetu- dinariamente burocratico, solleva le prime difficoltà.
Nel febbraio del 1842, infatti, invia una commissione di tecnici composta dall'ingegner Giuseppe Ros- setti, dall'ingegnere capo della provincia di Milano, dal professore di fisica del liceo di Milano, dal macchinista Antonio Longoni e da un «< abile condottiero di barche >> per le prove di collaudo. Il piroscafo è abilitato al ser- vizio salvo l'ordinanza di modificare, entro due mesi, << la forma di una delle valvole di sicurezza ».
L'Impresa, scaltrita dall'esperienza fatta col «Verba- no», temendo nuovi cavilli, fa eseguire la modifica in breve tempo e dà il via al servizio del «San Carlo» il 19 agosto 1842.
Il piroscafo «Verbano» viene distrutto da un incendio e il commento che circola fra i "benpensanti" è: «il fuoco ha distrutto il fuoco».Alle prime ore del 30 settembre 1870 diretto a Locarno il piroscafo San Carlo affonda nelLa zona di Arona a causa del lago molto agitato. Affonda su basso fondale viene riportato a galla e portato nei cantieri per la demolizione.
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